Audi, Qatar Investment Authority si allea con i Quattro Anelli per l'avventura in F1 dal 2026
Audi, tecnologia al top. I Quattro Anelli lanciano due piattaforme, la PPE elettrica e la PPC che è il massimo della termica
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ROMA - Sono la coppia di piloti che ha ottenuto il maggior numero di punti in Formula E e gareggeranno nello stesso team per il sesto anno consecutivo. Daniel Abt e Lucas di Grassi sono, sportivamente parlando, una coppia di fatto visto che sono compagni di squadra sin dagli albori delle monoposto elettriche, quando il team Audi si chiamava ABT Schaeffler. «Non potrei immaginare un compagno migliore di Daniel. Entrambi vogliamo vincere ogni corsa – afferma convinto di Grassi – e ci confrontiamo in pista senza risparmiarci.
Allo stesso tempo, abbiamo un rapporto splendido anche a livello personale e insieme ci divertiamo un sacco. Questo è importante perché viaggiamo in paesi lontani e mangiare o prenderci una birra insieme è sempre un piacere». Un’alchimia umana e sportiva, tra due autentici veterani della categoria che nella stagione 3 (2016-2017) ha portato il pilota brasiliano a vincere il titolo e Audi a quello per team nella stagione successiva, grazie anche anche alla migliore annata di Daniel Abt. Il tedesco ha infatti raccolto 120 punti, 5 giri veloci e 2 vittorie – ma sarebbero potute essere tre senza la squalifica rimediata al secondo round di Hong Kong – con il primo ed unico hat-trick (pole, gara e giro veloce) a Berlino dove le monoposto dei Quattro Anelli, con il concomitante piazzamento del compagno, ha fatto l’ein-plein di 47 punti, risultati poi fondamentali per scavalcare di due sole lunghezze la Techeetah all’ultima gara.
Il crescendo impressionante della FE-04 E-Tron nel corso della stagione 4 aveva fatto presagire un dominio per quella seguente. Ed invece Audi si è dovuta accontentare ancora del secondo gradino del podio nella classifica per team raccogliendo però due vittorie con Lucas di Grassi, tra cui quella spettacolare ottenuta a Città del Messico per pochi centimetri sulla Mahindra di Pascal Wehrlein. Il brasiliano di origini italiane – il nonno paterno era di Polignano a Mare (BA) – ha così ha portato a 12 il suo personale palmares e comunque conquistato il terzo posto finale con 108 punti, perdendo la piazza d’onore agli ultimi due round a favore di Buemi (119 punti, dei quali 40 conquistato solo all’epilogo di New York), ma riuscendo a contenere il ritorno di Frijns (106) e di Evans (105).
Il buon Lucas non ha perso il suo proverbiale sorriso ma, numeri alla mano, ha dovuto mettere in bacheca la sua peggiore stagione, accanto al titolo, a due secondi posti e un altro terzo posto con 133 punti, ottenuti peraltro con un calendario dotato di un minor numero di gare. Per lui dunque l’imperativo è inseguire la seconda corona mentre Abt vorrà andare oltre il 5° posto del 2018 dimostrando nuovamente di non avere il volante di un’Audi solo per il fatto di essere il figlio di Hans-Jürgen Abt, il fondatore del team.
I due non si sono scoperti durante i test di Valencia con il 16° e 17° tempo, separati solo da 2 millesimi: 1’15”673 del tedesco contro 1’15”675 del paulista, a meno di 6 decimi dalla vetta. Decisamente meglio è andata sulle due simulazioni di gara: di Grassi nella prima si è piazzato terzo, nella seconda Abt si è mantenuto a lungo in zona podio rimanendo fuori alla fine per un soffio. La FE-06 E-Tron sembra dunque promettere bene. A guidare il team sarà, per il terzo anno consecutivo, il sanguigno scozzese Allan McNish, vecchia gloria delle corse di durata con 14 partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans, 3 vittorie e altri 6 podi.