La Sc63 è un'ibrida a trazione solo posteriore alimentata da un 8 cilindri biturbo da 3.8 litri con 680 cavalli sviluppato espressamente per il motorsport

C’è un Toro in pista: la “Lambo” ci prova. Per la casa di Sant’Agata è l’esordio fra i grandi con due bolidi V8 ibridi

di Mattia Eccheli
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La casa del Toro si è avventurata nella “corrida” del Wec, il nuovo palcoscenico della tecnologia automobilistica ibrida sul quale Lamborghini ha trasferito il proprio programma per la conversione elettrica. Nel mondiale di endurance è iscritta con una Hypercar, mentre alla 24h di Le Mans ha scelto di partecipare con una seconda vettura. Per il marchio italiano della galassia Audi si tratta dell'esordio assoluto sul circuito de La Sarthe in veste di costruttore. La prima e storica presenza di una Lamborghini a Le Mans era sfumata nel 1975, quando Paul Rilly e Roger Levève avevano immaginato di correre con una Islero già incidentata e “vecchia” di 7 anni. Nonostante il supporto di Ubaldo Sgarzi, l'allora direttore commerciale della casa emiliana, il progetto era naufragato nelle qualifiche: i danni rimediati dopo l'impatto contro le barriere non erano riparabili in tempo per garantirsi il limite necessario per gareggiare.

Rilly se n'era già andato quando, complice il polemico ritiro delle Ferrari della scuderia Nart di Luigi Chinetti, venne richiamato dagli organizzatori che gli avevano offerto uno dei posti vacanti, ma ormai era troppo tardi. Anche se non si trattò di una Lamborghini ufficiale, fu una Murcielago iscritta nella classe Gt1 a sancire il debutto alla 24h di Le Mans. Un esordio piuttosto curioso perché era dipeso dalla caparbietà di Isao Noritake, il più famoso collezionista giapponese di modelli con le insegne della casa del toro. Iscrisse la macchina con la scuderia Jloc, acronimo di Japanese Lamborghini Owner Club, e la affidò a un terzetto di piloti, fra i quali anche il bolognese classe '65 Marco Apicella, che avrebbe poi corso anche le due successive edizioni della corsa con quella macchina.

Con il progetto ormai decennale della Squadra Corse, il bolide Lamborghini ibrido Sc63 è approdato al Wec e alla 24h di Le Mans. Il suo destino è legato a Marco Gariboldi, l'ingegnere classe '83 che ha guidato lo sviluppo della Hypercar e che arriva da Monza: il suo nome è inesorabilmente legato ai circuiti. Di quello francese intitolato a Paul Ricard non ha buoni ricordi: nell'agosto del 2023, con il trentino Mirko Bortolotti al volante, il prototipo era andato distrutto nel corso dei test per la sua messa a punto, salvo essere poi pronto per un'altra tornata di prova ad Almeria, in Spagna, appena due mesi più tardi.


Al ritmo di circa due titoli
(22 piloti e 19 a squadre) e di quasi una ventina di successi l'anno (172 affermazioni nella classe Gt3) grazie ai team clienti Lamborghini ha dimostrato l'affidabilità delle proprie vetture. Con il suo esordio nel Wec ha deciso di accettare anche direttamente la sfida nella classe regina, quella delle hypercar: finora ha visto la bandiera a scacchi sia all'esordio in Qatar sia a Imola. Ed è arrivata anche in fondo alla 12h di Sebring, che non fa parte del calendario del mondiale di endurance, ma è durissima. La Sc63 è un'ibrida a trazione solo posteriore alimentata da un 8 cilindri biturbo da 3.8 litri con 680 cavalli sviluppato espressamente per il motorsport.

Il motore convenzionale a cambio trasversale è abbinato al sistema elettrico della Williams Engineering e una serie di tecnologie Bosch oltre che ai freni italiani Brembo. Il bolide misura 5,1 metri di lunghezza e, dopo l'ultima correzione del Balance of Performance (Bop), pesa 1.039 kg. L'equipaggio della vettura 63, quello che prende parte anche al Wec, è composto oltre che da Bortolotti, anche dal 30 enne russo ex pilota di Formula 1 Daniil Kvyat, e dallo svizzero con passaporto italiano Edoardo Mortara, già vice campione del mondo di Formula E, rassegna che lo vede impegnato da 7 stagioni e in cui ha centrato 6 successi. Sull'altro bolide, contrassegnato dal numero 19, sono impegnati un altro pilota con doppia cittadinanza (elvetica e francese) e con trascorsi in Formula 1, Romain Grosjean, e gli italiani Andrea Caldarelli e Matteo Cairoli, che una 24h l'ha già vinta, ma al Nürburgring.

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Venerdì 14 Giugno 2024 - Ultimo aggiornamento: 16:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA