Stephan Winkelmann con la Bugatti Voiture Noire a Villa d'Este

Voiture Noire miglior concept a Villa d’Este. Winkelmann: «Ora Bugatti punta su Pebble Beach»

di Sergio Troise
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CERNOBBIO - L’edizione 2019 del Concorso d’eleganza di Villa d’Este non ha celebrato soltanto le auto storiche, ma ha attribuito un premio anche ai migliori concept moderni. In questa categoria ha trionfato la Bugatti Voiture Noire, hypercar da 1500 cavalli (adotta lo stesso motore della Chiron, 16 cilindri 8,0 litri) e 11 milioni di euro (tasse escluse) che dopo l’anteprima del marzo scorso al Salone di Ginevra ha scatenato una vera e propria caccia al compratore, con due nomi finiti sulla bocca di tutti: Cristiano Ronaldo, acquirente seriale di costose supercar, e Ferdinand Piech, nipote di Ferry Porsche ed ex boss del Gruppo Volkswagen (di cui Bugatti fa parte).

“In realtà – ci ha detto l’attuale presidente di Bugatti, Stephan Winkelmann - la Voiture Noire è un’operazione realizzata per celebrare degnamente i centodieci anni del marchio, e infatti richiama la mitica Atlantic del secolo scorso, pur presentando contenuti di tecnologia e d’innovazione di assoluta avanguardia”.

Perché non svelare il nome dell’acquirente?

“Per ragioni di riservatezza. Comunque qualcosa, in merito, posso dirla”.

Prego.

“La Voiture Noire non è stata ordinata da Cristiano Ronaldo. Su questo posso fare chiarezza assoluta”.

E le voci su Piech?

“Posso soltanto dire che l’acquirente è un imprenditore europeo. Non mi faccia dire di più”.

Va bene. Allora parliamo della sua esperienza in Bugatti dopo aver lavorato per anni alla guida di Lamborghini e poi di Audi Sport. A parte la proprietà Volkswagen, ci sono altri elementi in comune?

“L’elemento in comune è la passione delle persone che vi lavorano e della clientela: non gente che deve spostarsi in auto da un punto A a un punto B, ma appassionati che hanno un approccio diverso verso l’auto, gente che aspira ad avere qualcosa di più, di meglio, di diverso”.

E sul piano manageriale?

“Quando arrivai in Lamborghini la priorità era costruire una nuova immagine, dare la giusta notorietà al marchio. Lo abbiamo fatto anche allargando la gamma, stabilendo nuovi record di vendite, fino a varare il progetto Urus. Anche con Audi Sport la sfida fu sviluppare una strategia che aumentasse la notorietà del marchio, andando oltre il successo delle versioni R e RS e puntando molto sulle competizioni, un po’ com’era già avvenuto in Lamborghini, con il super trofeo dedicato ai clienti-piloti e il campionato GT3. Totalmente diverso il lavoro in Bugatti”.

In che senso?

“La storia e la fama del marchio francese fondato dall’italiano Ettore Bugatti non avevano bisogno di iniziative legate alla notorietà. L’unica regola da rispettare, in casa Bugatti, è l’obbligo di realizzare prodotti che vadano al di là delle aspettative, andare oltre, fare qualcosa che nessuno si aspetta. Bugatti deve realizzare ciò che appare impossibile, andando anche oltre i sogni”.

Non dev’essere facile. Qual è l’approccio manageriale a un’operazione tanto ardita?

“E’ un lavoro molto impegnativo, che richiede investimenti ingenti e costi di ricerca e sviluppo molto alti. E il coefficiente di difficoltà aumenta se si tiene conto che in nome dell’esclusività ci autolimitiamo nei volumi. Produciamo poche auto, complesse e sofisticate, per renderle più esclusive e desiderabili. Comunque all’interno di Bugatti c’è molta disciplina e l’azienda è profittevole”.

Per la Voiture Noire da 11 milioni di euro, l’auto più costosa del mondo, vi fermerete addirittura a un unico esemplare. Perché?

“Non è un pezzo da museo ma è sicuramente una one-off, un’auto speciale, un esemplare unico e inimitabile. L’abbiamo realizzata per celebrare degnamente i centodieci anni del marchio, e infatti si ispira all’Atlantic del 1938, mitica auto di cui furono costruiti soltanto quattro esemplari. E’ costruita con materiali speciali, in testa il carbonio, e dispone di una tecnologia di assoluta avanguardia, per non dire delle prestazioni”.

Quando la consegnerete al misterioso proprietario?

“Ci vuole ancora un po’ di tempo. Ad agosto la macchina sarà al concorso d’eleganza di Pebble Beach, in California, dove saremo presenti per dare continuità agli eventi programmati per celebrare degnamente il centodecimo anniversario della nascita dell’azienda. Abbiamo in programma anche iniziative mirate alla riscoperta della fabbrica di Campogalliano, dove la Bugatti ha vissuto un’esperienza produttiva italiana fino a metà degli anni novanta, e un Grand Tour Milano-Monaco-Parigi, con meta finale a Molsheim, in Alsazia, dove le nostre auto vengono tuttora costruite”.

Avete in programma nuovi modelli?

“Per ora no, il 2019 è dedicato alla valorizzazione della nostra storia e ad alcuni affinamenti tecnici, come la riduzione di peso e il miglioramento dell’aerodinamica della Divo, evoluzione della Chiron per la quale abbiamo deciso di ridurre la velocità massima da 420 a 380 km/h, concentrando i miglioramenti sul comportamento stradale e la tenuta in curva”.

Roba da piloti. Ma chi è il cliente tipo di una Bugatti?

“Oltre alle star dello sport, del cinema, della musica, molti sono imprenditori, in genere non amministratori delegati o manager aziendali, ma i titolari di grandi gruppi industriali o finanziari. Gente con forte disponibilità economica, ma non esclusivamente di età matura, ci sono anche trentenni”.

Anche italiani?

“Gli italiani sono una minoranza. Il nostro mercato più importante è l’America. In Europa spiccano Uk, Germania e Svizzera, in Oriente Hong Kong, Singapore e Giappone. Sono clienti molto diversi tra loro, ma tutti aspirano ad ottenere il massimo e chiedono anche optional supplementari, senza badare a spese”.

Qual è la richiesta più frequente?

“Riguarda l’estetica. Vogliono il carbonio a vista anche sull’esterno della carrozzeria. E infatti abbiamo un team di tecnici specializzati in questo specifico campo, in grado di realizzare superfici di carrozzeria diverse da tutte le altre case automobilistiche. L’essere unici, inimitabili, irraggiungibili, è il vanto dell’acquirente tipo di una Bugatti”.
 


 

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Venerdì 31 Maggio 2019 - Ultimo aggiornamento: 17:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA