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CREVALCORE - Se vi parlano di linee aerodinamiche, fibra di carbonio e grandi prestazioni velocistiche, il pensiero corre a una supercar, una di quelle auto di nicchia ispirate alle competizioni, ma utilizzabili anche tutti i giorni. E invece è possibile, anzi è provato, che anche nella nautica da diporto si possono utilizzare i materiali e le tecniche costruttive più avanzate, ispirandosi proprio al mondo delle supercar o, addirittura, al settore aerospaziale.
La prova più recente arriva da Reggio Emilia, dove opera dal 2019 l’Occhilupo Yacht&Carbon, una start-up formata da un gruppo di progettisti provenienti da collaborazioni con importanti realtà del settore automotive, militare e aerospaziale. Alla guida del gruppo Alessandro Occhilupo, appassionato di nautica con trascorsi lavorativi in Ferrari e in Lamborghini, che nel giro di un paio d’anni è riuscito a mettere in acqua l’esemplare numero 1, battezzato Superbia 28.
Lunga 8,5 metri, e caratterizzata da linee sportive e dalla prua rovescia, la barca é stata presentata in anteprima al Salone di Cannes del 2021, dove ha conquistato la scena come originale prodotto di lusso, in grado di soddisfare coloro che sanno apprezzare l’hi-tech applicato ad una imbarcazione da diporto veloce, facile da usare e capace di esaltare l’idrodinamica ma anche il comfort.
Costruito in fibra di carbonio, il motoscafo di Occhilupo è capace di raggiungere performance da brivido con una potenza relativamente contenuta in relazione alla dimensione dello scafo. Tutto è stato ideato, infatti, in funzione dell’ottimizzazione del rapporto peso/potenza. Con due motori fuoribordo da 200 hp ciascuno il Superbia 28 raggiunge la ragguardevole velocità di 48 nodi in completa sicurezza. Ma sono in corso test finalizzati alla scelta delle eliche ideali per incrementare ulteriormente le performances, e viene dato per scontato che con motori più potenti (da 225 hp) si possano raggiungere senza problemi velocità dell’ordine di 60 nodi. Se non bastasse, i progettisti lavorano anche a una soluzione green, con propulsione elettrica a emissioni zero, di cui tuttavia si sa ancora poco.
Il design è stato curato da Gianluca Meschino, al quale si devono le forme aggressive e al contempo eleganti. E’ stata dedicata particolare attenzione non solo alle linee d’acqua ma anche all’opera morta poiché sono state adottate soluzioni aerodinamiche sulle murate verso poppavia mutuate dalle prese d’aria delle auto da corsa. La particolare soluzione è funzionale all’aumento della pressione dell’aria sulla zona poppiera della barca a vantaggio di stabilità e assetto alle alte velocità.
“L’approccio progettuale – si legge in una nota del cantiere - è stato fondamentale, poiché, prima della fase di lavorazione sono state applicate le tecniche avanzate di simulazione tra cui la fluidodinamica numerica e l’analisi strutturale. Questi processi hanno agevolato, sui materiali effettivamente utilizzati, prove di trazione e flessione per testare l’effettivo comportamento dei materiali sotto stress”. Quanto alla tecnica costruttiva, la laminazione dello scafo e delle sovrastrutture è stata eseguita utilizzando unicamente il carbonio attraverso la tecnica di infusione sottovuoto con resina epossidica, e ciò ha prodotto strutture resistenti e leggere.
Superbia 28 è disponibile in tre versioni ed è modellabile a seconda delle esigenze di ogni armatore. E’ possibile scegliere le tinte delle livree esterne (pastello o metallizzate) fino alla definizione degli allestimenti interni, ovvero pellami, tessuti, cuscinerie e optional. Insomma, un vero e proprio servizio taylor made, grazie al quale ogni unità può presentare caratteristiche distintive uniche.
Il listino (IVA esclusa) parte da 198.000 euro, compresi due motori Mercury V6 da 200 hp.