
Toyota, la regina dell'ibrido. È la casa che ha inventato questa tecnologia nel 1997 e che ha già venduto più di 15 ml di unità

Toyota Gazoo Racing presenta la GR Yaris Rally2 H2 concept. Debutto in Finlandia con al volante Kankkunen

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Chi è partito per primo ha sicuramente un vantaggio. Quello di Toyota è di aver iniziato con l’elettrificazione nel 1997 con la Prius, l’antesignana dei 15 milioni di Toyota e Lexus ibride vendute da allora. Un patrimonio di esperienza, reputazione e tecnologia che nessun altro ha e che oggi permette a Toyota di essere l’Ibrido per antonomasia mentre tutte le case si affannano a dire «ce l’ho anch’io!». Per il costruttore giapponese ora parte la seconda fase, quella che porterà nel 2025 ad avere l’elettrificazione su tutta la gamma a livello globale e a vendere 5,5 milioni di auto provviste di un motore elettrico.
La parte del leone la farà ancora l’ibrido “full”, ma arriveranno anche il plug-in e l’elettrico a batteria inoltre riceverà ulteriore impulso un altro cavallo di battaglia delle Tre Ellissi: l’idrogeno. Il tutto, senza dimenticare le prestazioni, il divertimento e le competizioni, che creano emozione, reputazione e – come dice il presidente Akio Toyoda – aiutano a costruire automobili migliori. Ed è proprio dalla campionessa dell’efficienza e dei rally che comincia l’offensiva, ovvero dalla Yaris di quarta generazione. Stile più sbarazzino, ma mantenendo lunghezza (3,94 metri) e abitabilità, con sicurezza al vertice e una versione ibrida con motore 3 cilindri 1.5 che promette un consumo di 2,9 litri/100 km per emissioni di soli 64 g/km di CO2.
Un record assoluto tra tutte le auto senza spina e il miglior auspicio anche per il B-Suv, che con la nuova Yaris condividerà la nuova piattaforma GA-B e lo stabilimento francese di Valenciennes. Dall’altra parte, c’è la Yaris GR: 3 cilindri 1.6 da 261 cv, trazione integrale e prestazioni da supercar (230 km/h, 0-100 km/h in 5,5 s.) per quella che è la replica dell’auto da corsa in testa al mondiale WRC. Ma questo è solo l’inizio: è in arrivo la GR Super Sport ibrida da mille cavalli che farà da base per la Hypercar che correrà nel WEC e a Le Mans con il nuovo regolamento.
Nel frattempo anche la GR Supra amplia la propria platea con la versione dotata di motore 2 litri da 258 cv: due cilindri e un litro in meno sotto il cofano, ma 100 kg in più di leggerezza per chi capisce quale è il piacere di guida autentico. Più prestazioni e anche più efficienza anche per la RAV4. Il primo Suv al mondo e il più venduto diventa infatti anche ibrido plug-in: 306 cv, 0-100 km/h in 6,2 s. con emissioni di CO2 pari a 29 g/km e un’autonomia ad emissioni zero di 65 km, ma soprattutto un sistema che, rispetto ad altri analoghi, consuma il 20% in meno in elettrico e il 30% quando marcia in ibrido. Per l’elettrico con il marchio Toyota, bisognerà aspettare ancora un po’.
Il marchio Lexus farà da apripista mentre si continuerà a lavorare ad un’inedita piattaforma concepita specificamente per auto elettriche in collaborazione con Mazda, Subaru e Suzuki aziende nelle quali Toyota Motor Company ha una partecipazione azionaria. Per la casa madre l’ammiraglia tecnologica sarà invece la Mirai di seconda generazione. Lunga quasi 5 metri, ha più spazio per passeggeri e bagagli, un’autonomia cresciuta del 30% e promette più emozioni già con il stile e con la trazione posteriore. Ma non è l’elettrificazione l’unico obiettivo di Toyota che entro il 2050 conta di ridurre del 90% le emissioni di CO2 e in Europa ha già tutti gli stabilimenti e le strutture che marciano da un anno ad energia rinnovabile.
Un approccio dunque sistemico che fa parte della trasformazione di Toyota da car company in mobility company, con l’obiettivo di dare a tutti il mezzo giusto, nel posto giusto e nel momento giusto. Ad occuparsene sarà Kinto il nuovo brand che incorporerà tutti i servizi di mobilità, presenti e futuri. Per quest’ultimi Toyota costruirà nel 2021 Woven City: un laboratorio vivente di 70 ettari ai piedi del Fuji per testare nella realtà che cosa vuol dire una mobilità connessa, autonoma, condivisa ed elettrificata. Perché chi parte per primo, è già in vantaggio.